Ben arrivato. In questo piccolo spazio cercherò di raccontarvi una piccola, forse insignificante, ma intensa storia d’amore sbocciata tra un amante, il vino, un malvagio seduttore di cuori buoni, fragili e solitari ed una terra amata, maltrattata e dimenticata, seppur meravigliosa, protetta e coccolata da persone uniche.
Questa terra è quella dei Forni Savorgnani, situata nel Nord Ovest del Friuli, nel territorio che molti conoscono come Carnia. Questa terra antichissima è segnata dalla storia di vari popoli e culture che hanno calpestato il suolo, lasciandosi dietro quasi esclusivamente violenza e miseria. Guerre, carestie e incendi hanno disegnato sempre più queste comunità fino alla prima metà del secolo scorso. L’ostilità del clima ha consentito a pochissimi raccolti di sostenere la popolazione. Gli inverni intensi e rigidi, l’altitudine, l’orografia impervia, non hanno mai permesso di identificare queste zone con un prodotto tipico che potesse essere preso come riferimento a livello regionale o nazionale per il sostentamento della popolazione locale.
Povero ma bello, il nostro territorio è fatto di grandi lavoratori, dell’essenziale che giustifica ogni forma di amicizia e anche di litigio, di una natura a volte arrogante, sbruffona, incontaminata e fiera di queste caratteristiche; le Dolomiti, i fiumi, gli animali, il fieno, il bestiame, le croci, il colore del tempo che pervade le case.
Ma tutto scorre: persone, idee, cambiamenti climatici e nuove tecnologie prendono il sopravvento, progressi della ricerca, in nome dello sviluppo sostenibile.
E grazie a questi cambiamenti avvenuti negli ultimi due decenni, un giorno un amante disperato bussa alla porta dei miei pensieri, chiedendomi di aiutarlo, di fare da intermediario. Non è stata una chiamata casuale; Credo che il destino abbia visto in me quel qualcosa di cui lui, l’amato, aveva bisogno, forse quella lacrima che cadeva ogni volta che pensava al continuo e inesorabile declino e spopolamento dei nostri territori. Era un po’ come in una classica storia d’amore dove esiste l’amante, l’amato e l’araldo… ecco, io sono il messaggero, l’amante è l’uva Solaris e l’amato è la nostra bella terra, tra le comunità di Forni di Sotto e Forni di Sopra. L’amante mi spinge a consegnare un’offerta all’amato: il suo cuore… con la classica e terribile promessa: “Vieni con me e ti renderò felice per sempre”. E così, anche con il mio aiuto, è iniziata nel 2015 una storia d’amore che continua ancora con ardore tra i due, a cui non importa nulla delle enormi difficoltà da parte mia per far funzionare sempre tutto a dovere. Comunque, possono trascurarmi, ne hanno diritto, perché sono innamorati.
Ma l’amore, ahimè, senza ragione, crea sempre disordine. Il disordine crea confusione. La confusione crea disastri. Quindi, come fa un buon araldo, responsabilmente, non puo’ abbandonare l’amato, perché vede in lui un grande desiderio di esprimersi e di dare alla sua amata e ai suoi figli un futuro migliore di quello dei suoi antenati. Ed è per questo che cerco di continuare anche oggi, giorno dopo giorno, a dare il massimo per comprendere questo amore che ha, nel suo fondo, innumerevoli sfumature incomprensibili a me, ma molto affascinanti. È una grande speranza , non solo per me, ma anche per chi ci ha creduto e ci crede ancora, nonostante il tempo che passa. Come dicevano spesso i vecchi film di belle bionde con meravigliosi e maledetti sorrisi… “Non importa quanto aspetti, ma chi aspetti”.
I cambiamenti sono alla base di tutto. Ci insegnano, durante i nostri percorsi, che per muoverci da un punto all’altro della vita, bisogna essere disposti anche a cadere e farsi male. E così vale per tutto. Ed anche per queste cose, come nell’amore, serve pazienza ed adattamento, onesta’ e fedelta’ a quello che si pensa.
Quindi sto cercando di proiettare gli amanti, il Solaris e il mio territorio, nel futuro, sperando che finalmente si uniranno in un matrimonio sontuoso e duraturo… Per tutto il resto delle loro vite.
“LA SPERANZA HA DUE BELLISSIMI FIGLI: LO SDEGNO ED IL CORAGGIO.
LO SDEGNO PER LA REALTÀ DELLE COSE, IL CORAGGIO PER CAMBIARLE. “
SANT’AGOSTINO DA IPPONA